Cari Amici dello S.C.U.D.O.,
c'era chi diceva che il "silenzio è d'oro" e applicando questo proverbio alla nostra Associazione, posso solo chiedervi scusa per il "tanto silenzio" di questi ultimi tempi e per non avervi relazionato le tante attività che abbiamo realizzato.
Nell' "oro" di questo silenzio abbiamo vissuto questi eventi:
- il "Presepe vivente" di dicembre
- la gita di maggio a Domodossola e Santa Maria Maggiore
- la "Festa dei cavalli" di giugno all'Idroscalo, dalle Giacche Verdi
- Le gite di settembre ad Abbadia Cerreto e a Viboldone
- e tutte le "quarte domeniche" di festa e di gioia, presso le Suore Salesiane.
In particolare voglio ricordare i festeggiamenti dello scorso anno per il "DECENNALE dello S.C.U.D.O." Abbiamo rivissuto insieme la gioia di un percorso di dieci anni di vita e di amicizia delle nostre Famiglie, dei nostri giovani, dei nostri Volontari e di tanti, tanti Amici dello S.C.U.D.O., che ci hanno dato il dono prezioso della loro presenza e del loro affetto.
Questa è la sintesi di tanto tempo vissuto insieme, ma vi invito a venire a trovarci per sperimentare come è bello stare con noi!!!
Un abbraccio virtuale a tutti!
Milano -1-11-2016
Miranda Andreis
Presidente
S.C.U.D.O.
Decennale-10-dieci anni....
Dieci anni da quando la nostra Associazione S.C.U.D.O. è nata, ma c'era già da molto tempo un bel gruppo di Famiglie di persone diversamente abili che si riunivano per stare insieme e vivere momenti di amicizia e di svago.Questo gruppo esiste dagli anni '70, ma è nato come S.C.U.D.O. il 16 maggio 2005, con lo scopo di rilanciarne tutte le iniziative e le attività.
In questi anni lo S.C.U.D.O. ha veramente realizzato l'acronimo che compone il nome dell'Associazione:
S.ostegno : ci troviamo una domenica al mese per vivere insieme una giornata di festa.
C.ondivisione : in queste domeniche condividiamo momenti di svago e di amicizia, di preghiera partecipando alla Santa Messa, di convivio con i pranzi insieme.
U.nione : stiamo insieme e ci scambiamo l'amicizia ed i sorrisi, nel ritrovarci.
D.iversamente abili : certo perchè "loro" sono al centro dei nostri pensieri e delle attività che prepariamo per questi incontri.
O.ggi : perchè siamo emanazione della Cooperativa "Francis today" che dà lavoro a persone disabili.
Così, con la gioia nel cuore, festeggiamo in questo 2015 il nostro "primo decennale" di attività e di amicizia, ringraziando il Signore e tutti quelli che ci vogliono bene e che ci hanno aiutato, ci aiutano e ci seguono con affetto.
Un grande abbraccio virtuale ci unIsca e ci sostenga a proseguire il cammino della nostra Associazione S.C.U.D.O.!
Miranda Nobile Andreis
Presidente
In ricordo di Giovanni.
Giovanni ci ha lasciati alle tre del pomeriggio di sabato scorso.
Per la prima volta da quando andavo a trovarlo a Casa Spinelli avevo scelto di andarci di sabato: il sabato della sua morte.
Non l’ho visto morire. Questo strazio mi è stato risparmiato. Quando sono arrivato con Ivana, il suo corpo era stato già composto. Con la sua famiglia tutta intorno al letto di morte.
Ivana e io abbiamo fatto fatica a renderci conto di quello che era successo: tale è stata la sorpresa da prevaricare perfino sul dolore della scomparsa di Giovanni.
Quando siamo entrati nella sua stanza, pensavamo di trovare il “solito” Giovanni ad accoglierci con il suo sguardo buono ma pieno di stanchezza, sforzandosi perfino di sorridere.
Perché così era Giovanni. Un uomo buono. Che aveva imparato ad accettare il dolore della vita.
Sia che gli venisse da un destino imponderabile sia che gli venisse dagli altri.
Era disabile mentale, Giovanni, fin dalla nascita Giuro che frequentandolo non l’avevo capito. E se l’avessi capito, gli avrei voluto ancora più bene.
Un uomo buono, Giovanni. Generoso e pieno di Fede. Perfino quando era arrabbiato con Dio.
“Sai – mi confidò una volta con candore - devo confessarmi perché ho tirato qualche ‘bestemmino’” E quel diminutivo mi aveva intenerito in modo struggente. Perfino quando ce l’aveva con Dio, lo insultava, ne sono sicuro, come si fa da bambini. Per rinsaldare l’amicizia.
Era un volontario, Giovanni. In varie associazioni, oltre allo SCUDO. Tante e tali da far fatica a ricordarle.
Il suo vero orgoglio era fare il barelliere a Lourdes. Ne parlavamo spesso. Nel sentire come ne parlava, in me si è insinuato a poco a poco il desiderio di andare anch’io a Lourdes. Insieme a lui. Facendo anch’io il barelliere con lui.
Purtroppo questo desiderio non si è realizzato. Anche se a Lourdes poi sono andato, grazie a Giuseppe: un altro volontario, un altro barelliere, un altro dei tanti amici di Giovanni.
Quanto è stata straziante e lunga la sua malattia. Era appena passata la Pasqua del 2013 quando andai a trovarlo per la prima volta al Niguarda, reduce da una prima operazione.
E poi la rianimazione, seguita da un’altra operazione. E poi la riabilitazione. Sempre fra il letto e la carrozzina.
Giovanni sotto flebo, inappetente. Giovanni che incominciava a deperire. Ad essere scavato dentro dalla malattia.
Eppure ci sono stati anche dei momenti felici per Giovanni e per gli amici che andavano a trovarlo al Niguarda e a Casa Spinelli, a Rivolta d’Adda. Si sono organizzati perfino dei “pizza party”. Questo fino alla fine del settembre 2013.
Quanto è stato straziante il dolore del fratello Vincenzo che, fin dall’inizio del ricovero ospedaliero di Giovanni, sapeva perfettamente che per Giovanni non ci sarebbe stata mai vittoria sul male che lo stava divorando.
Tutto dipendeva solo dalla capacità di Giovanni ritardare l’inevitabile sconfitta. Non si è mai illuso Vincenzo. Ma ha lottato con tutte le sue forze per avere Giovanni con sé il più a lungo possibile.
Il rapporto fra Giovanni e Vincenzo è stato bellissimo.
Giovanni, più vecchio di Vincenzo, donava la sua saggezza di fratello maggiore a Vincenzo come se ne fosse il padre.
Vincenzo proteggeva Giovanni dalla sua disabilità mentale come se ne fosse il padre.
L’ultimo ricordo che mi rimarrà di Giovanni sarà la sua visione da morto. Bello e ieratico come un Santo di El Greco. Santo in Paradiso Giovanni lo è già, se devo credere alla poca Fede che ho in me.